ESERCIZIO DEL SILENZIO ATTIVO
COSE E PERSONE CHE PARLANO DI DIO
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Cose e persone che incontro sul mio cammino, che apparentemente e superficialmente non dicono nulla.
Ma se ascolto meglio, la mia coscienza attiva un silenzio di ascolto in esse: esse mi parlano di me, e di Dio; e attraverso esse io parlo con Dio e lo ascolto.
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Esempi:
- Una scatola chiusa -
Conservare dentro di me una realtà è utile, ma Tu Signore mi chiedi di aprire quella scatola, e prendere le cose utili e me, a Te, a tutti.
La tua Parola "rompe le scatole" al mio agire troppo comodo, accomodante e conservante delle cose tali e quali.
Quella scatola è il mio cuore.
Quella scatola è come un tabernacolo della coscienza, che devo saper chiudere e saper aprire con prudenza, rispetto, attenzione.
- Un tavolo -
Sedermi a un tavolo per dialogare, per condividere il cibo materiale e morale con il mio prossimo, al tavolo eucaristico per condividere con Te.
Stare uno di fronte all'altro è fatica, se non è solo per il piacere, ma per crescere insieme.
Siediti accanto a me, Signore, anzi, di fronte.
Ma forse ci sei già, e non me ne accorgo ancora, chiunque, oggi, troverò seduto al tavolo della mia vita.
- Un dolore -
Un dolore che si protrae, e mi fa volgere sempre più lo sguardo su me, sui miei problemi di salute; dimenticando l'altro, il mondo, e Te.
Dimentico che Tu sei qui, in questo dolore, e esso è il segno di Te.
Cosa mi vuoi dire in questo dolore, Signore?
Forse che anche tu stai soffrendo ora non solo come me, ma con me?
Con tutti i dolori?
- Incontro -
Quel signore non mi ha salutato.
Ma che cosa io ho fatto verso di lui?
Aspettavo che lui mi salutasse.
E perchè non ho iniziato io a porre un segno, un cenno di saluto?
Perchè aspetto sempre che Dio mi parli, che si faccia avanti, e invece non accenno io a un invito?
Dio è invadente o no?
Aspetta il mio saluto, o forse è già Lui nel mio sentirmi a disagio a farmi capire che mi aveva salutato, e io ero distratto?
- Funerale -
Quante realtà muoiono in me e attorno a me!
Quante realtà faccio morire!
Forse faccio morire anche Dio nel mio fare, nel mio dire, nel mio pensare.
Dove?
Quando?
Perchè?
Aiutami, Signore, a far risuscitare le realtà morte di me, attorno a me, di Te.
Aiutami a fare le cose come se fosse la prima, l'unica e l'ultima volta che le vivo.
Come cambiano quelle cose!