Preghiera del cuore mediata
TECNICA MEDIATA ACCESSORIA
Sequenza:
RACCOLTA DELLO SPIRITO/MENTE NELLE NARICI > DISCESA-INALAZIONE NEL CUORE > TRATTENIMENTO-RIPOSO-GIOIA > PREGHIERA DI GESU'
In questo caso la discesa della mente nel cuore non è diretta, ma mediata, appunto, dall'inalazione.
Non dobbiamo però fare dei raffronti inopportuni con le tecniche yogiche di meditazione tantrica (tibetane e induiste) che "pretendono" di guidare/controllare le "energie sottili" dell'essere umano. L'aiuto nel nostro caso è solo psicologico-immaginativo, quindi strumentale, in quanto è impensabile che lo spirito possa veramente raccogliersi nelle narici.
Esiste d'altra parte un ricco parallelismo simbolico-spirituale di biblica matrice che rimanda al "soffio-spirito" e che andrebbe maggiormente sviluppato a livello pratico oltre che teologico.
A proposito di questa tecnica, San Niceforo l'Astinente ci dice:
“Prima di tutto, che la tua vita sia libera da ogni agitazione, da ogni preoccupazione, sii in pace con tutti.
Poi, ritirati nella tua cella, 'chiudi la porta dietro di te; siedi in qualche angolo e fai quanto ti dirò. Concentra il tuo spirito e fai seguire, per raggiungere il cuore, il cammino che segue l'aria, e costringilo a discendere nel cuore con l'aria che inspiri.
Abitualo a non abbandonare questo luogo" troppo presto, in quanto al principio esso soffre molto di restare così rinchiuso ed allo stretto, ma quando vi si abitua non vuol più errare al di fuori”.
Tu sai che la respirazione consiste nell'inspirare e nell'espirare aria.
L'organo che a tale scopo serve è il cuore, esso è il principio della vita e del calore.
Il cuore attira a sè il fiato per diffondere all'esterno il suo calore con l'espirazione e assicurarsi una temperatura ideale.
Il principio o più precisamente lo strumento di questo ritmo sono i polmoni.
Costruiti dal Creatore con un tenue tessuto, introducono ed estromettono l'aria come un soffietto, così che il cuore assorbendo nel respiro l'aria fredda ed emettendola riscaldata, mantiene intatta quella funzione che gli è stata affidata per l'equilibrio del corpo vivente.
1) Come già ho detto, mettiti seduto, raccogli il tuo spirito e introducilo nelle narici; è il cammino che l'aria segue per andare al cuore. Spingilo, forzalo a discendere nel cuore, insieme con l'aria inspirata Quando vi sarà giunto, vedrai la gioia che eromperà: nulla avrai da rimpiangere.
Come uno che torna a casa dopo una lunga assenza non sa frenare la gioia di aver ritrovato la moglie e i figli; così lo spirito quando si unisce all'anima, è colmo di gioia e di ineffabile allegrezza.
A questo punto, abituati a non fare uscire lo spirito con impazienza, le prime volte si sentirà smarrito in questa interiore reclusione e prigione. Ma, quando si sarà ambientato, non avrà alcun desiderio di sortire nelle consuete divagazioni; il regno dei cieli è dentro di noi.
Chi volge nel suo intimo lo sguardo, e con pura preghiera cerca di dimorarvi, considera le cose esteriori prive di valore e di pregio.
2) Se fin da principio riesci a discendere nel cuore nel modo che ti ho descritto, ringrazia Dio!
A lui dà gloria, esulta e sii fedele a questo esercizio, ti manifesterà le cose che ignori.
A questo punto hai bisogno di un altro insegnamento: mentre il tuo pensiero dimora nel cuore, non stare silenzioso e ozioso, ma costantemente sii impegnato a gridare "Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio abbi pietà di me", e non ti stancare.
Questa pratica tenendo lontano il tuo pensiero dalle divagazioni, lo rende invulnerabile e inattaccabile alle suggestioni del nemico, e ogni giorno lo eleva all'amore e alla nostalgia di Dio.