ESERCIZIO DI MEDITAZIONE
SULLA "MANCANZA". . . . . . . . . . . . . . . . .
Non hai mai immaginato di fare adorazione eucaristica davanti a un ostensorio vuoto, senza la particola?
Proviamo, anche solo con l'immaginazione, questa esperienza.
O meditare su una pagina bianca della Bibbia?
O fissando un cero spento?
O un battistero senza l'acqua?
Certo, qualche volta ci sarà capitato di entrare nella Chiesa vuota a meditare e pregare...
Preghiamo anche con la mancanza della luce: al buio...
O con la mancanza delle nostre parole: il silenzio e l'ascolto...
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Questo esercizio della mancanza della "funzione" della realtà in questione, ci fa apprezzare meglio la stessa realtà, considerando e meditando come sarebbe se non ci fosse...
Inoltre, evita di dare le realtà della preghiera come scontate e già fatte e finite, e le riprende nel loro farsi, accostando la meditazione allo stile dell'originarsi della preghiera.
Infine, c'è da considerare che l'atto di partenza della preghiera e della meditazione si accostano a questo esercizio, rimarcando che il punto di forza dello spirito della preghiera non è mai la nostra pienezza, ma sempre la "mancanza".