Preghiera del cuore diretta
TECNICA DIRETTA, FONDAMENTALE
Consiste nella sequenza:
INTELLIGENZA > DISCESA NEL CUORE > TRATTENIMENTO DEL RESPIRO > PREGHIERA DI GESU'
Due Maestri ce la fanno conoscere nei loro scritti: San Gregorio Il Sinaita, che, al XV secolo, introdusse la Preghiera di Gesù al monte Athos e ne fu l'instancabile propagatore; e San Simeone il Nuovo Teologo che fu il maestro eminente dell' XI secolo.
Il metodo indicato da San Gregorio il Sinaita:
“Siedi su di un seggio basso, fa discendere la intelligenza dalla testa nel cuore e mantienila in questo luogo; poi, penosamente inclinato fino a risentire un vivo dolore nel petto, nelle spalle e nel collo per la tensione dei muscoli, grida di cuore e di spirito: Signor Gesù Cristo, abbi pietà di me!
Ciò facendo, trattieni il respiro, non respirare con troppo ardire, in quanto ciò può dissipare il pensiero.
Se pensieri sopravvengono, non prestarvi attenzione quand'anche fossero semplici e buoni, e non solo vani ed impuri.
Trattenendo la respirazione per quanto puoi, imprigionando la tua intelligenza nel cuore e moltiplicando pazientemente i tuoi appelli al Signore Gesù, tu spezzerai e annienterai rapidamente questi pensieri con i colpi invisibili che infligge loro il Nome Divino.
San Giovanni Climaco dice : "Colpisci i tuoi avversari col Nome di Gesù; non esiste arma più; potente sulla terra o nei cieli”.
Quando il tuo pensiero verrà meno, quando il tuo corpo e il tuo cuore saranno divenuti doloranti a forza di piantare in essi con frequenza il nome di Gesù, sicchè ogni occupazione avrà cessato di apportar loro il calore e la gioia necessari per sostenere lo zelo e la pazienza di colui che vi si dedica, allora (soltanto) alzati e solo o col tuo discepolo, salmodia o esercita il pensiero su tale passaggio delle Scritture o rifletti alla morte oppure leggi o dedicati al lavoro manuale o a qualche altra occu¬pazione che faccia penare il tuo corpo.
Sempre Gregorio Sinaita scrive:
All'alba getta il seme, la preghiera, la sera la tua mano non resti oziosa, dice Salomone; questo perché la preghiera non venga interrotta rischiando di perdere l'ora dell'esaudimento, "non sai quale delle due semine ti darà i suoi frutti".
Di buon mattino mettiti a sedere su uno sgabello alto un palmo; dirigi il pensiero dal dominio della mente sul cuore e costringilo a rimanervi.
Curvo laboriosamente, mentre il petto, le spalle e la nuca ti faranno male, grida con perseveranza e col pensiero e con l'anima: "Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me".
In seguito, se per la posizione forzata, o dalla noia provocata dalla sosta prolungata sulla stessa formula porta il tuo pensiero sull'altra forma dell'invocazione e ripeti: "Figlio di Dio abbi pietà di me!".
Ripeti questa formula numerose volte, evita, per indolenza, di cambiarla troppo spesso, le piante trapiantate con frequenza non attecchiscono.
Controlla il respiro dei polmoni, in modo da non respirare nel consueto modo. Poiché il soffio dei respiri incontrollati che sale dal cuore oscura la mente e agita l'anima, la dissipa, l'abbandona alla distrazione, oppure le fa passare davanti ogni sorta di immagini indirizzandola insensibilmente verso ciò che non è bene.
Non ti turbare se vedi sorgere l'impurità degli spiriti malvagi e prender forma nel tuo pensiero; come pure non dare attenzione ai buoni pensieri che ti si possono presentare.
Tieni salda la mente nel cuore, domina la respirazione, e ripeti senza stancarti l'invocazione al Signore Gesù; ben presto brucerai e dominerai questi pensieri, fustigandoli invisibilmente col Nome divino.
Giovanni Climaco dice: "Col nome di Gesù fustiga i nemici. Non c'è arma più forte, nè in cielo nè in terra".
I Padri suggeriscono di recitare l'invocazione per intero: "Signore Gesù Cristo Figlio di Dio, abbi pietà di me" e questo è più facile.
Non passare frequentemente da una forma all'altra cedendo alla indolenza, ma fallo soltanto per mantenere ininterrotta la tua preghiera.
Inoltre alcuni insegnano di recitare oralmente l'invocazione, altri di ripeterla con la mente. Ti consiglio l'una e l'altra, per ovviare alla stanchezza che a volte prende la mente, altre prende le labbra.
Perciò si può pregare nelle due maniere: con la mente e con le labbra, l'importante è che l'invocazione orale sia fatta con pace e senza agitazione; la voce scomposta potrebbe soffocare il sentimento e l'attenzione della mente.
Questo è necessario finché la mente, addestrata con l'esercizio, non progredirà e non riceverà la forza dello Spirito per la preghiera perfetta e ardente.
Allora non avrà più bisogno della parola, ne sarà incapace, contenta solo di compiere la sua opera totalmente ed esclusivamente nel pensiero.
San Simeone il Nuovo Teologo
Devi in primo luogo vegliare a tre cose: prima, a non avere alcuna preoccupazione, buona o cattiva; in secondo luogo, devi avere una coscienza pura in tutto che nulla ti rimproveri; e per terzo, ad avere un distacco perfetto in modo tale che il tuo pensiero non inclini verso alcuna attrazione di questo mondo.
Avendo fortemente stabilito tutte queste disposizioni nel tuo cuore, stai in un luogo ritirato, solo, in un angolo; chiudi la porta, concentra la tua intelligenza, allontana da essa ogni oggetto temporale o vano, appoggia fortemente la barba contro il petto; trattieni un po' la respirazione, fa discendere la tua intelligenza nel cuore mentre dirigi al tempo stesso su di esso gli occhi del corpo tuo, e presta attenzione a ciò che avviene; costringi 1'intelligenza a restarvi legata e cerca col pensiero di trovare il luogo dove si trova il cuore affinché la tua intelligenza vi si fissi completamente.
Dapprima vi incontrerai le tenebre e la pena; ma poi, se perseveri in questo esercizio d'attenzione notte e giorno, tu ne ricaverai una gioia incessante.
L'intelligenza, a forza di sforzarvisi, troverà il luogo del cuore, ed allora vedrà presto cose che mai ha visto e di cui non ha nozione: si vedrà luminosa, piena di saggezza e di discernimento.
Ed allora, da qualsiasi parte possa venire un pensiero illegittimo, prima ancora che penetri nel cuore e vi introduca una qualsiasi immagine, l'intelligenza lo scaccerà e 1'annienterà dicendo: Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me! È a partire da questo momento che essa comincia ad avere risentimento ed odio per i demoni, li insegue, li colpisce e li annienta.
In merito alle altre cose che avvengono nello stesso tempo, tu apprenderai a conoscerle più tardi con l'aiuto di Dio, da te stesso, con la tua propria esperienza, nella misura stessa in cui custodirai nel tuo cuore Gesù, vale a dire la preghiera indicata: “Signor Gesù, abbi pietà di me!”.